Dopo la promessa del Governo di chiarire le cause che hanno portato all’incremento, la segretaria Silvia Russo ribadisce: “Minaccia speculazione”
5 OTTOBRE 2021 – All’indomani della promessa del Governo, per bocca del ministro Cingolani, di chiarire le cause che hanno portato all’aumento esponenziale del costo del metano in alcune zone del Centro-Nord Italia, tra cui Arezzo, arrivano le prime reazioni. Come quella di Silvia Russo, segretaria provinciale Cisl: “Siamo contenti che il ministro abbia affrontato la questione, e per questo siamo grati agli onorevoli D’Ettore e Mugnai. Il fatto che si parli della possibilità che ci sia una speculazione in atto non è cosa da poco. Mi piacerebbe sapere perché non si è mosso nessuno a livello regionale, ci saremmo aspettati una risposta, delle verifiche come quelle che ha messo in atto il ministero delle transizione ecologica”.
La Cisl e l’Adiconsum avevano già interpellato, all’indomani dei rincari, l’Adiconsum e la Guardia di Finanza: “Le Fiamme Gialle ci hanno confermato che stanno cercando di far luce sulla vicenda. Sono stupita del fatto che, dopo le parole del ministro, non ci siano state sostanzialmente altre reazioni”. Il pericolo, secondo Russo, è quello di abituarsi a questo stato di cose: “Ancora non sappiamo i perché di questo incremento, anche se qualcosa si intuisce, ma sono già passate due settimane durante le quali chi ha dei mezzi a metano sta pagando il doppio per il rifornimento. Non vorrei che l’evoluzione di questa vicenda fosse un aumento generalizzato, in tutta Italia, per questo non abbassiamo la guardia e vogliamo capire, per questo continueremo a chiedere risposte anche alla Regione. Pure gli altri carburanti stanno aumentando, più lentamente ma inesorabilmente, e ha ragione Mugnai quando dice che questa situazione, alla lunga, la pagheremo tutti, non soltanto il privato che attualmente ha la sfortuna di avere un auto a metano”.