La Casa circondariale e il suo futuro

Arezzo – 18 aprile 2024 – Tanti spunti e proposte da mettere in atto nel dibattito organizzato dalla Cisl aretina in Sala dei Grandi.
Giovedì 18 aprile, presso la Sala dei Grandi della Provincia di Arezzo, si è svolto l’incontro-dibattito dal titolo “Senza ombre dietro le sbarre”, organizzato da Cisl Arezzo, per permettere ai tanti attori che gravitano attorno al carcere aretino di proporre nuove progettualità e migliorare le attuali condizioni. Al centro della tavola rotonda le azioni da mettere in atto nel prossimo futuro, da parte di istituzioni, sindacati e professionisti, affinché sia garantita la sicurezza e l’efficienza del carcere aretino.

Il convegno si è aperto con l’emozionante e significativo ricordo delle 32 vittime, tra detenuti e poliziotti, morti suicidi negli ultimi mesi tra 2023 e 2024.
Al dibattito, coordinato da Silvia Russo, Segretaria Generale UST CISL Arezzo, ha preso parte Sua Eccellenza Andrea Migliavacca, Vescovo della Diocesi Arezzo-Cortona-Sansepolcro, Alessandro Ghinelli, Sindaco della Città di Arezzo, la Prefettura di Arezzo, Cinzia Santoni, Cons. Delegata dal Presidente della Provincia di Arezzo. Sono seguiti gli interventi di Alfonso Galeota, Coord. Gen. Aggiunto FNS CISL Arezzo, Felice Maurizio D’Ettore, Garante dei diritti delle persone private di libertà personale, Rita Cavezzuti, Presidente dell’Ordine Avvocati Arezzo, Alessandro Monacelli, Direttore della Casa Circondariale, Marco Dioni, Sost. Proc. Repubblica Arezzo, Giuseppe Fanfani, Garante Detenuti della Toscana.
Il nodo fondamentale da sciogliere per migliorare la situazione, per detenuti e personale, è quello della capienza. I lavori di ristrutturazione necessitano di alcune modifiche che rendano possibile raggiungere la capienza prevista di 100 post. La situazione attuale, che vede i posti disponibili pressoché dimezzati, comporta disagi e dispendio di risorse umane ed economiche. Molti detenuti infatti devono essere accompagnati dalle forze di polizia penitenziaria in altri istituti toscani e tornare ad Arezzo per le necessità di legge. Le ristrutturazioni in questione riguardano sono l’adeguamento di alcuni accessi e Cisl, a partire da questo evento, intende supportare con ogni mezzo la loro realizzazione, stimolando gli enti preposti.
Tra le proposte concrete da segnalare è in corso di approvazione e sarà presentata nel prossimo consiglio comunale aretino una delibera per ridefinire il ruolo stesso del Garante dei Detenuti, affinché questa figura sia un Garante del personale penitenziario e anche delle persone private della libertà individuale. Da parte di D’Ettore, garante nazionale dei diritti delle persone provate della libertà, è arrivato un impegno per la sollecitazione al fine di terminare la ristrutturazione in corso della casa circondariale aretina e anche un’attenzione particolare sulla medicina penitenziaria. Fanfani, garante dei Detenuti toscani, ha sottolineato come le dimensioni del carcere aretino, se verranno correttamente rispettate con i lavori da finalizzare, possono avere il vantaggio di renderlo più idoneo al recupero sociale dei detenuti. Un plauso per l’iniziativa è arrivato anche da parte del vescovo Migliavacca che ha sottolineato come anche a livello diocesano si stia riflettendo in questi giorni sul concetto di giustizia riparativa. Dunque da un lato conoscere a comprendere le problematiche che ci sono, dall’altro poter contribuire a strategie di vicinanza e recupero.
“Un’emozione intensa – ha commentato Silvia Russo, Segretaria Generale Cisl Arezzo. “Senza ombre dietro le sbarre” è stata una sfida tosta, vinta con i nostri  ragazzi della Fns David Mencarelli, segretario generale, e Alfonso Galeota, coordinatore provinciale della polizia penitenziaria. Grandi relatori di spessore hanno animato il dibattito. Siamo felici di aver alimentato l’interesse affinché si trovino soluzioni concrete alla ristrutturazione degli spazi del carcere. Il direttore del carcere, Alessandro Monacelli, ha saputo interpretare le nostre richieste di aumento del personale e della risoluzione dei problemi della ristrutturazione. Accogliamo completamente come conclusione del convegno la riflessione di Giuseppe Fanfani, che ha espresso con chiarezza come l’esistenza della casa circondariale di Arezzo e la sua riqualificazione sia il vero obiettivo da raggiungere rapidamente per valorizzare un’esperienza molto avanzata di esecuzione penale ai fini della riabilitazione. L’impegno che ci prendiamo – ha concluso Russo – è che quello di far arrivare, anche grazie al nostro interessamento, le professionalità per migliorare la qualità del servizio”.