CURIAMO LA SANITA’

San Giovanni Valdarno – 24 maggio 2024 – Si è svolto stamani dalle 11:30 con al presenza di FP Cisl Arezzo insieme all’Unione sindacale territoriale Cisl aretina, un presidio molto partecipato, aperto alla cittadinanza, davanti all’ospedale Santa Maria alla Gruccia del Valdarno. Molti i rappresentanti delle amministrazioni comunali del territorio valdarnese che hanno voluto essere presenti accanto a rappresentati sindacali, lavoratori e cittadini.
La manifestazione, dal titolo “Curiamo la sanità”, intende sensibilizzare cittadini e istituzioni sulla grave situazione in cui versa la sanità territoriale e per chiedere con forza i giusti investimenti e la corretta considerazione verso l’Ospedale della Gruccia. Negli ultimi anni infatti, i servizi del centro ospedaliero hanno perso progressivamente la centralità e l’importanza che dovrebbero essere propri di un ospedale. La situazione attuale che il presidio ha inteso denunciare presenta varie criticità. In primis la mancanza di personale: dall’inizio dell’anno ad ora sono stati assunti solo 24 infermieri, 6 OSS per tutta la Azienda Sanitaria Toscana Sud-Est, l’organizzazione dei vari reparti è in emergenza, il personale che non riesce a conciliare i tempi vita-lavoro a causa dei turni massacranti, con ferie compromesse e mobilità inesistente.
“Abbiamo sostenuto questa iniziativa della Cisl Funzione Pubblica con tutta la Segreteria e con tutta la nostra dirigenza Cisl perché il tema della sanità non è proprio solo dei lavoratori, ma anche il tema dei servizi e dei cittadini – ha voluto sottolineare Silvia Russo, Segretaria Generale Cisl Arezzo. Siamo dalla parte dei lavoratori dell’ospedale valdarnese, che sono troppo pochi e sono stati definiti “angeli” soltanto per poco tempo, quello della pandemia, mentre invece ce li dobbiamo ricordare sempre. Riteniamo che anche per l’Ospedale della Gruccia debba
arrivare tutta l’attenzione come per il nostro San Donato – ha proseguito Russo. Per  questo è fondamentale dare un seguito a questa iniziativa, perché ai cittadini si richiede sempre tanto, ma dobbiamo anche avere delle risposte da chi ha responsabilità istituzionali. Chiederemo quindi alla Regione Toscana e alla direzione sanitaria di avere un confronto serrato non solo con le organizzazioni sindacali di categoria, ma anche con quelle confederali, perché i servizi non devono diminuire, ma migliorare di qualità”.